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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Il mio primo romanzo non farà di me uno scrittore

 ma mi renderà felice di averci provato.  Con estremo sprezzo del pericolo, incurante degli impegni lavorativi e familiari che sapevo avrebbero fatto di tutto per impedirmelo, quasi un anno orsono mi sono impegolato nella stesura del mio libro. L'idea, come in tutto quello che faccio, è nata "riflettendo d'impulso", da una sorta di gioco al massacro consistente nell'immaginare di portare alle estreme conseguenze la tendenza sempre più imperante nel mondo occidentale di dare voce sempre più forte a chi parla "alla pancia del paese" invece che alla sua testa; di immaginare una società dove gli haters non fossero più pochi isolati scalmanati, ma la maggioranza dei votanti. Una società dove il confine tra immaginazione e realtà è talmente labile che basta distrarsi un attimo e ci si ritrova, ad esempio, con la Gran Bretagna fuori dall'Unione Europea e il Congresso degli Stati Uniti preso d'assalto da bifolchi cornuti. L'Assembramento è però comu...

Per la Presidenza della Repubblica una personalità di basso profilo.

È ormai evidente che il problema della politica italiana è la mancanza di persone di alto profilo. Per motivi anche solo puramente anagrafici, le persone che sostituiscono galantuomini e padri nobili sono sempre più delle mezze calzette, diciamoci la verità. E allora perché non andare fino in fondo ed eleggere una persona totalmente inadatta, inaffidabile per la sua mancanza di preparazione, una burla d'uomo o donna. Una persona di basso, bassissimo profilo. Hai visto mai che nel momento del bisogno i politici, non potendo tirare per la giacchetta un povero cretino, non prendano un po' coscienza del ruolo che ricoprono e comincino a contare sulle loro proprie forze per svolgere dignitosamente il loro compito?

Riflettere d'impulso

Riflettere d'impulso Sono da sempre portato a riflettere e questo è di per sé una cosa buona. Riflettere consente di approfondire le cose, porta a non credere mai di avere sempre ragione o di essere il portatore della "verità" in un mondo di stolti. Il problema è che le mie riflessioni non sono quasi mai il risultato di un atteggiamento, appunto, riflessivo, quanto piuttosto il parto di una mente mai quieta, portata in maniera quasi ossessiva a voler entrare nel profondo della cosa in sé, per raggiungere il senso del senso, il motivo del motivo. Questo atteggiamento è un impulso: il volere improvvisamente e in maniera irrefrenabile, affrontare un argomento e sviscerarlo finché non ne ho assunto tutti gli aspetti più controversi e contraddittori e, solo a quel punto, tirarne fuori il mio personale punto di vista.  Probabilmente si tratta di seghe mentali però quant'è brutto messa così.