Ogni Paese ha l'estrema destra che si merita. In un mondo dove ormai le elezioni sono appannaggio di chi si rifà alle tradizioni di potenza del passato e vengono vinte in modi non sempre proprio democratici, perché dovrebbe fare eccezione Israele? La Russia vuole tornare ai fasti sia dello zar Pietro il Grande che dell' URSS; in Italia non si dice più "Paese" ma "Nazione"; in Turchia c'è il Sultano Erdogan; la Germania si riarma; in America si mettono dazi al mondo intero per realizzare il programma MAGA. Non deve quindi meravigliare che l'estrema destra Israeliana punti a realizzare il programma MIGA (Make Israel Great Again) e pazienza se per farlo ci vanno di mezzo civili morti a decine di migliaia.
Infine, l'annunciato avvio dei nuovi insediamenti di coloni nella cosiddetta zona E1 che taglia letteralmente in due la Cisgiordania mette definitivamente una pietra tombale sulla favola della "soluzione due popoli, due Stati". Da anni ogni volta che in un consesso internazionale si trovavano nella stessa stanza il premier Netanyahu e qualsiasi leader internazionale che gli ricordava sommessamente che sarebbe opportuno avviare la trattativa per uno stato palestinese, l'israeliano rispondeva in pratica "si, certo, certo..." e poi seguiva la cena con firma di accordi commerciali per miliardi.
Per cui adesso mettiamoci comodi e gustiamoci lo spettacolo della Von Der Leyen & co. che si metteranno a pigolare che così non si fa, cattivi, cattivi ma non sia mai che metteranno una sanzione anche minima, fosse solo un dazio del 5% sui pompelmi di Jaffa.
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